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MONTANARI : METODO PER LA PRATICA AL PIANOFORTE DELL’ALLIEVO DISLESSICO PARTE 1

17,90

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Descrizione

Pianoforte
Autore:Montanari Mauro
Titolo:Metodo per la pratica al pianoforte dell’allievo dislessico parte 1
Libro per insegnante e allievo
Corso Propedeutico
Introduzione di Alessandro Antonietti
Pagine:88
Editore:Rugginenti

Dallo stesso autore di “Dislessia a quattro mani” e “Dislessia nota per nota”, arriva il primo metodo mai pubblicato in Italia interamente dedicato alla pratica al pianoforte dell’allievo dislessico.

Concepito nelle sue parti sia per l’insegnante sia per l’allievo, il metodo si avvale delle più innovative tecniche di insegnamento della musica ai portatori di disturbi specifici dell’apprendimento, riservando ampio spazio al funzionamento dei meccanismi di lettura e di esecuzione musicale. Efficace, coinvolgente e teso all’apprendimento multisensoriale, può essere adottato con successo per qualsiasi studente, a prescindere dalle sue particolari attitudini e specificità.

PRIMA DI COMINCIARE:
La didattica inclusiva, così definita in relazione ai disturbi specifici di apprendimento
(DSA) e ai bisogni educativi speciali (BES), è una realtà quanto mai urgente nel
nostro tempo. D’altro canto è ormai scientificamente accertato che un metodo per
DSA può essere rivolto a tutti, promuovendo un approccio verso la materia più efficace
e coinvolgente.

Il presente lavoro si offre come facilitatore dello studio dello strumento e della lettura
musicale, beneficio fondamentale a un cammino costruttivo e sereno sia per l’allievo che
per l’insegnante; si propone inoltre di superare le difficoltà insite alla dislessia, un diverso
modo di apprendere.

La novità di questo metodo pianistico, quindi, incontra il bisogno di tutti i
potenziali studenti, a prescindere dalle loro attitudini e dalle loro difficoltà.
Il disturbo specifico di apprendimento ha fatto emergere prepotentemente il grande
divario tra il mondo digitale, quello dei linguaggi e quello reale.

La musica, che esiste in virtù della sua sola rappresentazione svanendo con la stessa
magia della sua apparizione, è da sempre insegnata a partire dai suoi codici simbolici,
ovvero la scrittura.

Molti metodi si sono preoccupati di scavalcare questo ermetismo, cercando di
semplificare e rendere immediata la sua traduzione in segno. In ultima analisi, però,
il codice grafico della notazione ci allontana comunque dalla percezione autentica dei
nostri sentimenti, quelli da cui scaturisce il miracolo musicale.

L’apprendimento multisensoriale quindi, sembra essere la strada maestra da praticare
ed è strano che la musica, nonostante la sua prerogativa sinestesica, sia un terreno così
arduo e difficile da avvicinare, specialmente per un dislessico.

Il progetto pedagogico finora universalmente perseguito vuole ottenere un individuo
efficiente da inserire nel circuito sociale non in ascolto dei suoi sentimenti, ma devoto
alle richieste di questo contesto.

La musica, invece, invita ad una scoperta del sé più profondo e a una consapevolezza
che ne determina la sua stessa esistenza: per fare musica bisogna essere musica.
Su questa essenza noi dovremo lavorare: scopriremo che gli strumenti proposti in
questo metodo sono espressione di questa costante riflessione che prevede l’esempio
soprattutto di questo ascolto interiore, di cui la musica è verifica costante.

Arrivare quindi alla sua scrittura sarà apprendere una navigazione basata su correnti
naturali che sapremo sapientemente sfruttare per giungere alla terraferma tangibile del
segno; per poggiare il nostro peso sulla stabilità che comunque rappresenta.

Invito l’insegnante ad approfondire questa nota introduttiva negli altri due testi da me
scritti: Dislessia a quattro mani (Rugginenti 2013) e Dislessia nota per nota (Rugginenti
2014): opere innovative sul funzionamento dei meccanismi della lettura e dell’esecuzione
musicale.

La frontiera dell’apprendimento, infatti, è chiaramente visibile ove inizia ad essere
sensibile la sua violazione: quella dei DSA.
Avere una chiara visione di questo confine, perciò, ci farà convergere verso una
proposta non solo valida per tutti, ma in grado anche di superare le difficoltà mettendosi
veramente “nei panni” del nostro allievo, per non vedere solamente l’orizzonte dei
risultati prodotti, ma comprendere responsabilmente i processi che li generano.
Il percorso previsto in questo metodo sviluppa in modo implicito e “mimetico” tutte le
condizioni necessarie affinché il bambino possa procedere con interesse e motivazione,
costituendo dei punti fermi. È inoltre accuratamente diluito poiché l’efficacia
dell’apprendimento consiste soprattutto nel trattenere ed automatizzare quelle procedure
che costituiscono il vero risparmio di tempo nel curricolo.

Tali fondamenta rappresentano il principio ineludibile di una vera crescita del sapere,
che per tale natura può definirsi compensativa del bisogno di ciascuno, non solo
compensazione per chi è nato con una diversa caratteristica cognitiva.
MAURO MONTANARI

Informazioni aggiuntive

Peso 0.300 kg


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